Oggi a raccontarvi la sua esperienza diretta non sono io, ma una mia cara cliente di nome Heidi.
Mi chiamo Heidi e quello che sto per fare è raccontarvi il mio viaggio con la famiglia in Nuova Zelanda. Questo itinerario è stato interamente costruito da Elena: grazie alla sua diretta esperienza è riuscita a cogliere quali fossero le nostre esigenze e abbinarle ad ogni destinazione.
Noi siamo partiti dall’aeroporto di Londra Heatrow e con un volo diretto Air New Zealand siamo volati dall’altra parte del mondo. Dall’Europa è molto facile collegarsi con un paese così remoto come la Nuova Zelanda poiché Auckland è la destinazione finale di molte compagnie. Non so descrivervi cosa ho provato quando, una volta aperta la porta del Terminal, mi sono ritrovata l’aria frizzante oceanica di Auckland. Una volta usciti dall’aeroporto la nostra auto era già pronta per regalarci uno dei viaggi più memorabili che abbiamo sognato. Spostarsi in Nuova Zelanda con la famiglia a bordo di un’auto è il modo migliore per visitare gli angoli più remoti e tutti quei luoghi che, nonostante su una guida non fossero menzionati, grazie ad un vostro stato d’animo assumeranno un’importanza notevole. L’auto era pronta e ciò che avremmo vissuto a bordo stava per diventare il presente più entusiasmante.
Nonostante il lungo viaggio sapevamo che al nostro arrivo avremmo avuto subito un’esperienza indimenticabile da vivere ad Auckland. Auckland è una città fuori dai canoni poiché, in perfetto stile pacifico, non ha il caos tipico di una metropoli: trattandosi di una città sul mare ha moltissimi angoli paradisiaci che contraddistinguono il suo centro.
Imbarcarsi al calar del sole ad Auckland Harbour è una vera emozione (nonostante conoscessimo i dettagli della crociera, trovarsi lì è stata un’altra cosa): i bambini nonostante la stanchezza erano elettrizzati, entusiasti e sembravano super pronti al nostro incredibile viaggio on the road da Auckland.
La cena a bordo della barca a vela è composta da tre portate e come cornice avrete lo Skyline illuminato di Auckland. Una volta tornati in porto, ci siamo diretti con la nostra auto in hotel https://www.heritagehotels.co.nz/heritage-auckland perchè, nonostante la felicità, eravamo veramente cotti.
Una volta recuperate le forze, ci siamo diretti verso la costa del Pacifico con destinazione finale la penisola di Coromandel. Guidare in Nuova Zelanda è un’esperienza che vale l’intero viaggio: i panorami cambiano con una velocità impressionante e la curiosità dei bambini è costantemente stuzzicata. Un viaggio in famiglia in Nuova Zelanda non si può dimenticare perché significa toccare con mano il legame che i neozelandesi hanno con la natura che li circonda.
La penisola di Coromandel, oltre ad essere rinomata per le sue spiagge è uno di quei posti dove è ancora possibile visitare antiche miniere (questa penisola fu il luogo della prima corsa all’oro della Nuova Zelanda, nel 1850).
Se da una parte gli appassionati di miniere possono fermarsi a Martha Mine, i provetti surfisti possono frequentare la spiaggia di Waihi.
La più famosa spiaggia per il surf è Whangamata, una spiaggia di sabbia bianca che attrae vacanzieri durante tutto l’anno. Spiagge oceaniche superbe, così come un pittoresco porto interno, si possono trovare a Pauanui e a Tairua. Noi abbiamo trascorso una mezza giornata a Whitianga dove prima di ripartire verso Hot Water Beach abbiamo pranzato in uno dei tanti ristoranti tipici della zona per gustarci un pesce appena pescato. Immancabile la passeggiata fino a Cathedral Cove dove i bambini si sono divertiti a passare continuamente sotto l’enorme arco di roccia sulla spiaggia. Il loro pomeriggio però, ha raggiunto l’apice quando siamo arrivati a Hot Water beach: la spiaggia dalle indimenticabili piscine naturali di acqua calda. Qui affittando una pala potete scavarvi la vostra piscina privata bollente circondati da un paesaggio surreale.
Questa giornata di trasferimento ci ha fatto capire quanto sia meraviglioso tutto ciò che vediamo anche di sfuggita dal finestrino. Solitamente nei precedenti on the road, sceglievamo i momenti che coincidevano con i pisolini dei bambini perché percorrere 400 km nel deserto dell’Arizona era già alienante per noi adulti figuriamoci per i piccoli esploratori. Qui è completamente diverso perché i 250 km che abbiamo percorso oggi hanno catturato la nostra attenzione in ogni istante: questa costa sembra una cartolina vivente e tre ore di auto sono letteralmente volate.
La località geotermale Rotorua è famosa per le sue sorgenti calde, le piscine di fanghi naturali, la possibilità di praticare gli sport acquatici e le affascinanti testimonianze della cultura Maori.
Molte delle famose sorgenti calde, dei meravigliosi laghi situati nei crateri dei vulcani e delle piscine ribollenti della zona si trovano all’interno di parchi e riserve naturali, come Wai-O-Tapu Thermal Wonderland. Qui potrete immergervi nei fanghi geotermali, stupirvi davanti ai potenti geyser che emettono getti alti quasi 30 metri e salire su un aereo panoramico che sorvola la vicina White Island, l’unico vulcano marino attivo del paese https://blogdiviaggi.com/blog/2011/11/07/visitare-la-nuova-zelanda-isola-del-nord-destinazione-rotorua/
I colori del parco termale sono abbaglianti nonostante arieggi sempre una sorta di nebbia dovuta al vapore sulfureo: i crateri passano dall’arancio al verde fino al blu intenso. Visitare Rotorua con la famiglia e con bambini è un’esperienza incredibile: se per noi adulti la potenza della natura è impressionante, immaginatevi cosa può essere per un bambino di 5 e 8 anni. Ogni boato del geyser corrispondeva ad un “Wowwwwww” lungo 5 secondi 😉
Napier si trova nella Hawke’s Bay ed è la capitale dell’Art-Deco della Nuova Zelanda dopo che l’intera città fu ricostruita negli anni ’30 a causa di un devastante terremoto. Siccome sono sempre stata un’appassionata dell’Art deco ho chiesto a Elena di inserire soltanto una visita guidata in questa affascinante città. Avevo già messo in conto di dover “sacrificare” un po’ di tempo dei miei figli per dare priorità ad un mio interesse (quando mi ricapitava di tornare a Napier?), ma Elena ha trovato un’ incredibile alternativa anche per loro che ha reso la giornata di tutti noi incredibilmente divertente. Io sono andata da sola a fare “Art Deco Trust Art Deco Afternoon Walk” mentre mio marito ha portato i bambini a https://www.funkyfarm.co.nz/: hanno così trascorso il pomeriggio a dare da mangiare gli animali e si sono divertiti moltissimi, molto più che seguire sua madre durante la visita guidata della città. Quando vi dico che la Nuova Zelanda con i bambini è una continua scoperta, intendo questo.
Oggi siamo diretti verso Wellington, la capitale della Nuova Zelanda situata sulla punta meridionale del
Isola del nord. Wellington è anche la capitale della Nuova Zelanda per l’arte e la cultura: centro urbano con un’importante attività portuale è circondata da colline verdi paradisiache.
Cosa fare a Wellington con la famiglia? Sicuramente una passeggiata notturna per vedere il famoso uccellino della Nuova Zelanda: il kiwi. Noi abbiamo trascorso un fantastico pomeriggio a Zelandia.
Ogni notte abbiamo cambiato hotel come ogni on the road che si rispetti e nonostante non avessi grosse pretese per i nostri alloggi, devo dire che sia gli hotel che i residence erano tutti di alti livelli: posizione, pulizia e servizi davvero ottimi. Molti residence avevano anche lavatrice e asciugatrice comuni o private: questo mi ha permesso, ogni due o tre giorni di lavare i vestiti dei bambini così ho evitato di dover partire da Londra con più di una valigia a testa. Elena da subito ci aveva consigliato queste soluzioni e devo dire che si sono rivelate davvero ottime.
Oggi è il giorno tanto atteso: finalmente arriviamo nella famosa isola del sud ovvero la zona più wild della Nuova Zelanda. Abbiamo fatto il trasferimento in traghetto, ma è possibile farlo anche con volo interno: ci sono molti voli giornalieri che collegano le due isole e partono da diversi aeroporti. Abbiamo fatto quasi tutto il trasferimento sul ponte perché vedere allontanarsi Wellington davanti a noi è stato emozionante. Con i bambini facevamo il gioco dei colori: a mano a mano che la città diventava più piccola, un colore predominava sull’altro (almeno così sembrava).
L’esplorazione dell’isola del Sud, nel nostro caso, è partita dall’Abel National Park, ovvero un parco di rara bellezza caratterizzato da lunghe spiagge dorate, foreste lussureggianti, e acque cristalline… Questo luogo non ha nulla da invidiare alle isole paradisiache, se non la temperatura dell’acqua.
La zona è ricca di attività: dalle crociere nella baia a dei trekking di facile, media difficoltà. Molti visitano il parco in canoa, ma noi abbiamo optato per una passeggiata tra i sentieri più facili. Questo parco, come del resto le zone immerse nella natura si è rivelato un’ottima scelta per il nostro on the road: rilassarsi tra passeggiate e spiagge cristalline è sempre una buona idea quando il viaggio si condivide con dei piccoli esploratori.
Un viaggio on the road in Nuova Zelanda non può, secondo me, non passare per questo incredibile parco. Punakaiki
è la porta d’accesso al paese calcareo del Parco Nazionale Paparoa e l’autostrada che percorrete per raggiungerla è una delle strade costiere più spettacolari mai percorse.
I Pancake Rocks per cui Punakaiki è famosa sono formazioni calcaree che hanno iniziato a formarsi 30 milioni di anni fa. Il fondale marino è sollevato rispetto al livello del mare a causa dei terremoti.
Il mare, il vento e la pioggia da allora hanno inciso gli strati molli per formare delle insolite formazioni rocciose che vediamo oggi. Quando le condizioni sono giuste, l’oceano si gonfia nelle caverne sotto le rocce e degli enormi getti d’acqua esplodono verso il cielo attraverso gli sfiatatoi creando uno spettacolo spettacolare. I bambini hanno passato una decina di minuti a fare scommesse su quale caverna “esplodesse” prima.
Anche in questo parco è possibile dedicarsi a molte attività: noi abbiamo optato per il kayak anche perché era la soluzione più facile visto che io e mio marito ci siamo presi un bambino per uno. E’ difficile descrivere questo paesaggio lunare dall’acqua poiché il suo essere a tratti inquietante è qualcosa che rende ancora più tangibile la maestosità della natura che ci circonda.
Uno degli aspetti più incredibili di un viaggio on the road in Nuova Zelanda è la facilità con cui si passa da una strada costiera ad un ghiacciaio, da un fiordo ad una foresta: sembra che la natura abbia deciso di insediare qui ogni sua piccola e grande creazione. Uno tra i ghiacciai più belli della Nuova Zelanda è il Franz Josef: grazie alla facilità del trekking che parte dal parcheggio, siamo riusciti ad avvicinarsi molto al ghiacciaio per goderne la maestosità. Abbiamo impiegato più tempo del previsto per raggiungerlo a piedi, poiché durante la passeggiata i bambini si sono messi a costruire totem con i sassi mentre io mi “perdevo” nella bellezza delle varie cascate che si incrociavano.
Una volta raggiunti i piedi del ghiacciaio, è stato emozionante sentire i rumori che la rottura del ghiaccio provoca: inizialmente i bambini pensavano fossero animali e non credevano che il ghiaccio potesse assumere quel tipo di suono.
Queenstown è senza dubbio la città più adrenalinica di tutto il paese ecco perché è giusto trascorrerci qui almeno due giorni durante una viaggio on the road in Nuova Zelanda.
Queenstown si trova sulle rive di questo lago Wakatipu a forma di Z che è circondato da alte colline e copre un’area di 293 chilometri quadrati. Secondo la leggenda locale dei Maori, il Lago Wakatipu è nato quando il mostro Matau è stato bruciato a morte e il suo cuore si dice che abbia ancora battuto sul fondo del lago, provocando l’innalzamento e la caduta del lago di 10 centimetri ogni 20 minuti ( questo è in realtà dovuto a una marea causata dalla strana forma del lago).
Una delle attività più carine che si possono fare con i bambini è la skyline gondola ovvero la funivia più ripida dell’emisfero australe che permette di vedere dei panorami bellissimi sia sul Lago Wakatipu che sulle cime frastagliate di The Remarkables .
Una delle attività invece che consiglierei alle coppie o ai viaggiatori adulti è il Jet Boating sul fiume Shotover: il Shotover Jet, che è l’unica azienda autorizzata ad operare in mezzo alla stretta sezione del canyon del corso d’acqua. Il viaggio di corse lungo lo stretto fiume, circondato da spettacolari scogliere di canyon, è spesso descritto come “il giro in barca più emozionante al mondo” ed è una delle attività di avventura più lunghe di Queenstown, essendo operativo dal 1965.
Christchurch è una città che è stata letteralmente distrutta dai terremoti del 2010 e 2011. Completamente diversa da Auckland e Queenstown, secondo me può rappresentare soltanto il punto di arrivo o partenza per l’esplorazione dell’isola del sud, a meno che non ci si voglia spingere fino a Kaikoura per l’avvistamento delle balene (dipende dal periodo del viaggio). Questo viaggio on the road con la famiglia in Nuova Zelanda ha rappresentato per me e mio marito una vera e propria avventura e sfida vista la lunghezza e ritmi del viaggio.
Tre passaggi per costruire assieme il tuo itinerario perfetto:
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